Dopo il crollo del 2020, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili robot e automazione vede la ripresa già nel 2021

18.12.2020 - ASSOCIAZIONE

La pandemia esplosa quasi un anno fa ha profondamente compromesso i risultati dell’industria italiana di settore che ha registrato, nel 2020, cali a doppia cifra per tutti i principali indicatori economici. Il 2021 si annuncia però di tenore completamente diverso e, anche se non sarà pienamente recuperato il terreno perso in questi dodici mesi, le previsioni sono decisamente positive.

 

Questo, in sintesi, quanto illustrato da Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno.

 

Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2020, la produzione è scesa a 4.970 milioni di euro, segnando un calo del 23,7% rispetto all’anno precedente.

 

Il risultato è stato determinato sia dall’arretramento delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno scese, del 28,2%, a 2.090 milioni di euro, sia dal negativo andamento delle esportazioni crollate, del 20%, a 2.880 milioni di euro.

 

Secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nei primi nove mesi dell’anno (ultima rilevazione disponibile), il calo dell’export di sole macchine utensili è stato pesante e generalizzato. Le vendite negli Stati Uniti, risultato primo paese di destinazione del made in Italy di settore, sono scese a 229 milioni di euro (-21,4%). Seguono: Germania 185 milioni
(-31,2%); Cina 162 milioni (-28,2%); Francia 115 milioni (-34,3%); Polonia 92 milioni (-30,8%).

 

L’emergenza sanitaria ha fatto sentire i suoi effetti in modo ancora più incisivo sul fronte interno. Nel 2020, il consumo di macchine utensili, robot e automazione in Italia, è sceso del 30,3%, a 3.385 milioni di euro, penalizzando sia le consegne dei costruttori italiani, sia le importazioni, ridottesi del 33,4% a 1.295 milioni.

 

La forte riduzione del consumo domestico di macchine utensili ha determinato l’incremento del rapporto export su produzione, passato da 55,3% del 2019, a 57,9% del 2020. Di tenore completamente diverso sarà invece il 2021 che per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, coinciderà con la ripresa dell’attività.

 

Secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi UCIMU, nel 2021, la produzione crescerà a 5.795 milioni (+16,6% rispetto al 2020), trainata dal recupero delle esportazioni che si attesteranno a 3.220 milioni di euro (+11,8%) e dall’incremento delle consegne dei costruttori sul mercato interno che saliranno a 2.575 milioni di euro (+23,2%).

 

Il consumo riprenderà dinamicità registrando un incremento, del 23,3%, a 4.175 milioni di euro.

Anche le importazioni torneranno a crescere attestandosi a 1.600 milioni di euro pari al 23,6% in più rispetto all’anno precedente. Il dato di export su produzione tornerà al 55,6% per effetto del bilanciamento dell’attività dei costruttori italiani tra mercato interno ed estero.

 

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