Credito d’imposta di 10.000 euro per l’assunzione di ricercatori con contratto stabile

18.07.2025 - TECNOLOGIA E PRODUZIONE

Dal 1° luglio 2025 è ufficialmente in vigore un nuovo incentivo fiscale destinato alle imprese che assumono ricercatori con contratto a tempo indeterminato. Si tratta di un credito d’imposta pari a 10.000 euro per ciascun ricercatore assunto, introdotto dall’art. 3-septies del DL 45/2025. La misura punta a sostenere in modo più efficace l’occupazione di figure altamente qualificate nel settore della ricerca, dopo che il precedente meccanismo di esonero contributivo aveva registrato un utilizzo molto limitato da parte delle aziende. La norma relativa all’agevolazione per l’assunzione di ricercatori da parte delle imprese è contenuta nell’articolo 3-septies del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, coordinato con la legge di conversione 5 giugno 2025, n. 79.

La nuova agevolazione sostituisce infatti il beneficio previsto dall’art. 26 del DL 13/2023, che riconosceva alle imprese un esonero contributivo fino a un massimo di 7.500 euro per l’assunzione di ricercatori con dottorati innovativi cofinanziati dal PNRR. Sebbene valido per il triennio 2024-2026, quel meccanismo si era rivelato poco attrattivo per via della sua complessità applicativa e dei limiti quantitativi.

Con l’introduzione del credito d’imposta, il legislatore intende semplificare la fruizione dell’incentivo, rendendolo al contempo più conveniente in termini economici. Le imprese interessate potranno ora beneficiare di un contributo diretto in compensazione fiscale, a fronte di un’assunzione stabile e qualificata. Resta centrale la verifica delle condizioni di ammissibilità e della compatibilità con altri incentivi già in vigore, come quelli relativi a borse di dottorato PNRR o agli investimenti agevolati in tecnologie “Industria 4.0”.

L’obiettivo è duplice: da un lato, favorire un incremento dell’occupazione qualificata; dall’altro, rafforzare la competitività del sistema produttivo nazionale attraverso un maggior investimento in ricerca e sviluppo. La misura rappresenta quindi un passo concreto per valorizzare il capitale umano e sostenere l’innovazione nel tessuto industriale italiano.

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